La piattaforma di ghiaccio dell’Antartico si sta sciogliendo più in fretta di quanto si pensasse, e questo può aumentare a lungo termine l’innalzamento del livello dei mari. Lo dice un gruppo di scienziati statunitensi, che ha analizzato i dati raccolti per 18 anni dai satelliti radar europei. Hanno osservato in particolare le piattaforme di ghiaccio che si allungano sul mare ai bordi del continente Antartico: hanno constatato che nella prima parte del periodo osservato queste lingue di ghiacciaio perdevano circa 25 chilometri cubi di ghiaccio all’anno; nella seconda metà del periodo, cioè circa dal 2003, perdono 310 chilometri cubi ogni anno.
Se l’assottigliamento continua a questo ritmo, alcune delle piattaforme dell’Antartico occidentale saranno collassate e scomparse per la fine di questo secolo, dicono Fernando Paolo e i suoi colleghi (dell’Istituto Scripps di Oceanografia della University of California, San Diego, e del Earth & Space Research, Oregon) nello studio messo giovedì online su Science Magazine.
Le piattaforme della regione antartica occidentale hanno contribuito di più alla perdita di ghiaccio, con un tasso di assottigliamento aumentato del 70% nell’ultimo decennio; anche dal lato orientale, che per qualche tempo sembrava compensare, hanno smesso di guadagnare volume.
La perdita di quelle piattaforma di ghiaccio non contribuisce molto, in sé, a innalzare il livello dei mari, spiegano gli autori; ma sono un elemento critico dove questi incontrano il mare. Dove le piattaforme sono ormai collassate, staccandosi dal continente, allora lo scioglimento dei ghiacciai terrestri accelera, e questo sì che provoca un rapido innalzamento del livello dei mari.
Le piattaforme di cui parliamo non vanno confuse con lo strato di ghiaccio galleggiante. Quest’ultimo è molto più sottile (circa un metro), e si è andato espandendo negli ultimi anni probabilmente a causa dell’aumento di venti polari. Ma questo non ha nulla a che vedere con le piattaforme, che sono vere e proprie protuberanze dei ghiacciai che dalla terraferma antartica si allungano sul mare. Molte di queste piattaforme sono enormi – una, che si allunga sul mare di Ross, è grande quanto la Francia – e sono spesse fino a 2 chilometri. Finché la parte che si scioglie a contatto con l’oceano è compensata dal movimento del ghiacciaio dalla terraferma e dalle precipitazioni, l’equilibrio resta. Ma se si assottigliano, come avviene ora, allora il movimento del ghiacciaio verso il mare accelera, e così lo scioglimento. E lo studio pubblicato da Science dice che è proprio quello che sta accadendo nella regione occidentale dell’Antartico.
Diversi studi hanno finora confermato che i ghiacciai antartici (sulla terraferma) stanno perdendo volume; l’anno scorso il satellite di osservazione polare del’Agenzia spaziale europea, noto come Cryosat, aveva riferito che la copertura di ghiaccio del continente sta diminuendo al ritmo di 160 miliardi di tonnellate all’anno.
Finora il Panel intergovernativo sul cambiamento del clima (Ipcc) non ha incluso le piattaforme di ghiaccio dell’Antartico e della Groenlandia nelle sue previsioni sull’innalzamento del livello dei mari perché tra gli scienziati resta incertezza su quanto veloce sia lo scioglimento. Ora questo studio aiuterà a fare previsioni più precise sul futuro dei ghiacci antartici.